mercoledì 7 dicembre 2011

Maggie Stiefvater: Shiver

Inauguro con questo romanzo le recensioni di alcuni dei libri che leggo dall'apertura del blog. Alcuni, perché se dovessi farle di tutti penso non ci sarebbe spazio per altri post!Siccome potrei svelare più del dovuto, ogni post avrà una parte nascosta, ovvero uno spoiler, leggibile solo se ci cliccate sopra. Evitiamo così che io sia frustrata dal non poterne parlare liberamente, e che i lettori scoprano cose che magari non volevano sapere prima di leggere il libro 

Shiver è il primo romanzo della trilogia dei Lupi di Mercy Falls (seguito da Linger e Forever), della scrittrice statunitense Maggie Stiefvater. Per chi volesse, the wolves of Mercy Falls è la pagina creata dall'autrice (in inglese).
L'ho trovato per caso, in biblioteca, sezione adulti, mentre cercavo nuove letture con la mia kohai Marychan (sì, sentirete spesso parlare di lei ^.^ ). Copertina scura, un cuore deformato da tre graffi rossi, e un titolo intrigante: brivido. Una rapida occhiata al riassunto, e il libro fa immediatamente parte della mia selezione.
Un urban fantasy sui lupi mannari ha tutte le carte in regola per piacermi. Ma siccome sono molto critica, inizio a leggerlo senza crearmi troppe aspettative, soprattutto perché i protagonisti sono adolescenti, e di storie d'amore sdolcinato tra creature di mondi diversi ne ho lette fin troppe.

La prima cosa che mi colpisce è la suddivisione dei capitoli: numero del capitolo, narratore, gradi. Sì, gradi, perché la temperatura è un dettaglio importante in questa storia. Il punto di vista narrativo oscilla tra le parole di Grace, la protagonista, e di Sam, un licantropo dagli occhi dorati.
Lo stile è lineare, scorrevole, semplice e coinvolgente.
Il ritmo narrativo parte con la lentezza delle descrizioni, e aumenta, fino a una conclusione che ti lascia col fiato sospeso.
Attenzione Spoiler!
Non ci sono più speranze, Grace stessa dice che Sam è morto. Gli ultimi capitoli, tutti narrati da lei, sono intrisi di tristezza, senso di perdita e vuoto. E poi nel sessantacinquesimo il narratore è Sam. Apparentemente lupo. E invece umano

Uno dei punti forti del romanzo è l'originalità dei licantropi. Niente lupi mannari e le trasformazioni nelle notti di luna piena. Non parlo neanche di ragazzi dal fisico eccezionale che si trasformano di loro spontanea volontà diventando grandi quasi quanto degli orsi.
Spoiler
Qui le persone diventano licantropi dopo essere state morse, si trasformano a causa del freddo, trascorrendo l'inverno come lupi, e tornano alle loro fattezze umane in primavera o in estate. Col passare degli anni le trasformazioni umane si fanno più rare, fino a scomparire.
Un paio di punti negativi: la scelta del nome Sam per il personaggio maschile, e diverse somiglianze con la saga di Twilight. Essendo del 2009, non si può capovolgere la situazione, ma lasciamoci il beneficio del dubbio.Penso che sia perfetto per un' adolescente, con le ambientazioni liceali e il primo amore. Ma non posso dire mi sia dispiaciuto, anzi.
Per la cronaca, è in corso di preparazione un film tratto dal romanzo.

Voto complessivo: 7,5/10

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